“La vecchiaia dell’individuo è la vittoria dell’organismo su tutte le insidie ambientali che ne minacciano la validità e l’esistenza, contrastandogli il raggiungimento dei limiti di vita dalla natura assegnati a ciascuna specie”.

 

Il notevole incremento dell’età media, insieme alla contrazione delle nascite, hanno portato alla creazione di popolazioni sempre più anziane, nasce il problema “Vecchio”.

La vecchiaia non è sinonimo di malattia, ma uno stato della vita. Invecchiare è una normale evoluzione temporale, saper invecchiare una capacità dell’individuo.

Il “vecchio”, spesso socialmente isolato, non coinvolto nella vita familiare, preso dalle sue ipocondriache ossessioni sull’andamento della sua salute, è vissuto come un peso dalla società, dalla famiglia e dalla rete amicale, ma, il vecchio con il suo corredo di saggezza e di esperienza, col  bagaglio culturale cresciuto nel corso dei suoi tanti anni, rappresenta  un patrimonio da valorizzare e “utilizzare” quale elemento di buona crescita per le nuove generazioni. Valorizzare il vecchio, integrarlo nel tessuto sociale, renderlo parte attiva della sua e della nostra vita, rendergli il valore intrinseco della sua età, utilizzarne le abilità presenti.

Questo è lo spirito che anima il modus operandi della Casa Albergo per Anziani “Villa Sant’Antonio”.